L'URNA DI CRISTO MORTO

La prima notizia storica riguardante il Venerdì Santo risale al 14 aprile 1713 e così recita: "La sera del Venerdì Santo, dalla Chiesa Madre S. Giorgio, esce la processione del corpo del Cristo Morto nell'Urna delli cristalli e gira per tutta la città sino alla chiesa di S. Maria dello Spasimo".
Così da quell'anno, ininterrottamente, tale processione ha avuto luogo.
Nel 1928 venne realizzata dalla ditta Eugenio Brogli di Milano un'artistica Urna in argento. L'iniziativa fu del camerlengo Ignazio Nifosì che, collaborato dalle Dame di Carità, riuscì a raccogliere ben 85 kg di frammenti di antichi monili in disuso presso le famiglie di Ragusa.
Si costruì così l'Urna, decorata da otto cristalli incisi dalla ditta Luigi Fontana di Milano, rappresentanti i simboli della Passione: il sudario, la corona di spine, il martello, la tenaglia, la lancia e la spugna da un lato; il gallo, l'alabarda, i flagelli dall'altro; il tutto circondato da rami di spine.
Le aste di faggio per il trasporto furono donate da Vincenzo Diquattro; il pittore Antonino Cannì dipinse a nuovo il Cristo Morto, le sorelle signorine Lo Presti Solarino ricamarono la sacra Sindone in lino; il materassino e il cuscino in velluto bianco furono ricamati dalle suore benedettine.
Alla fine del XVIII secolo il canonico Croce Tumino commissionò a Napoli un prezioso simulacro della Madre Addolorata, con il volto e le mani di cera. Ancora oggi gli eredi del canonico Tumino provvedono per la Veglia Mariana detta "visito" nella notte del Venerdì Santo.
Nel 1832 il palermitano Bagnasco, padre dello scultore del simulacro equestre di S. Giorgio, realizzò una statua processionale della Madre Addolorata. Nel 2007 lo scultore maltese Camilleri realizzò l’attuale simulacro della Madonna che viene portato con l'Urna del Cristo morto, in silente scalpitio, attraverso le vie di Ragusa antica.

- Testo tratto da uno scritto di Gianni Giannone.
- Foto tratta dal web.